sabato 14 febbraio 2009

La decrescita felice

La decrescita è elogio dell’ozio, della lentezza e della durata; rispetto del passato; consapevolezza che non c’è progresso senza conservazione; indifferenza alle mode e all’effimero; attingere al sapere della tradizione; non identificare il nuovo col meglio, il vecchio col sorpassato, il progresso con una sequenza di cesure, la conservazione con la chiusura mentale; non chiamare consumatori gli acquirenti, perché lo scopo dell’acquistare non è il consumo ma l’uso; distinguere la qualità dalla quantità; desiderare la gioia e non il divertimento; valorizzare la dimensione spirituale e affettiva; collaborare invece di competere; sostituire il fare finalizzato a fare sempre di più con un fare bene finalizzato alla contemplazione. La decrescita è la possibilità di realizzare un nuovo Rinascimento, che liberi le persone dal ruolo di strumenti della crescita economica e ri-collochi l’economia nel suo ruolo di gestione della casa comune a tutte le specie viventi in modo che tutti i suoi inquilini possano viverci al meglio.

Maurizio Pallante


MANIFESTO PER I GIOVANI DELLA DECRESCITA FELICE
di Gianluca Urbanelli

I Giovani della Decrescita Felice sono quelli venuti dal futuro per reincarnarsi oggi e cambiare lamentalità delle giovani generazioni. Ecco un Manifesto in 10 punti per i giovani che hanno abbastanza coraggio e voglionocimentarsi nell’impresa della Decrescita Felice:

1) RICORDARE COME SI VIVEVA NEL FUTURO: nel 2030 molti spostamenti amedio-lungo raggio erano diventati inutili grazie alla Rete, le auto erano statesoppiantate da un collaudato ed efficace sistema di trasporti pubblici, si mangiavameno carne e l’inquinamento dell’aria era stato risolto e così anche quello dell’acqua edei suoli.

2) IMMAGINARE POSITIVAMENTE IL CAMBIAMENTO: nel 2030 la giornata tipoprevedeva una risata al mattino appena svegli, 10 minuti di stretching e 10 minuti disaluto egiziano al sole; colazione a base di centrifugati di frutta biologica e yogurtauto-prodotti in casa.

3) CONFRONTARSI CON LA REALTÀ DEL PASSATO E PENSARE A QUANTO DIBUONO SI PUÒ FARE: a scuola (o all’università) con qualunque mezzo veloce(bicicletta, autobus a gas, tram, metropolitana), le attività di studio o lavoro eranointegrate da pause opportune per rigenerare corpo e mente. Pranzo a base vegetale,con tutta la gamma dei nutrienti, dai carboidrati ai legumi alle fibre.

4) RICORDARE LE VELLEITÀ E I DESIDERI TRIVIALI: per rendersi conto di quantosi era superficiali bisognava vedere foto delle mutande firmate Calvin Klein, del fumoche annebbiava il cervello, di tutti quei gadget che venivano considerati dellamassima importanza: cellulare ultimo modello, IPod con 32 Gb di memoria, armadipieni di roba da sfoggiare. Ancora si fa fatica a comprendere come potesserosopravvivere i giovani dell’era passata stando appresso a tutta quella roba, impregnatidi consumismo e materialismo. Per fortuna noi non ci siamo passati.

5) RIPETERE OGNI GIORNO I CINQUE VALORI FONDAMENTALI: SOBRIETÀ,DECRESCITA, AUTO-PRODUZIONE, SENSO DELL’EQUILIBRIO, RISPETTOPER LA NATURA: nel 2030 dalle elementari i maestri insegnavano questi concettifondamentali, oltre alle classiche nozioni dei libri di studio. Nel corso della giornatac’erano 3 ore dedicate a: auto-produzione, coltivazione in campo aperto, attivitàcooperative.

6) RIDERE DELLE CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE BASATE SULLA PAURA:fino al 2030 i governi, per tentare di prevenire i danni provocati dalla miopia deipolitici, ormai conclamati e a rischio di irreversibilità, usarono campagne disensibilizzazione basate sulla dissuasione (non fare x, non fare y), sull’ammonimentoe la paura (se farai x, ti verrà y), non capendo che la loro efficacia era limitata albreve periodo. Fortunatamente ONG coraggiose, che avevano una visione precisa diquello che serviva, impostarono e realizzarono campagne che colpirono il nostrocuore, efficaci perché si basavano sulla fiducia; non un ottimismo cieco alla realtà mala fiducia nelle nostre capacità (di immaginare il futuro, di costruirlo partendo dalpresente, con spirito pragmatico, con concretezza).

7) DIFFONDERE IL MANIFESTO E IL SUO SPIRITO INNOVATORE: fate conoscerela Decrescita Felice a quante più persone potete; la massa critica che innescò ilcambiamento di stato nella mente delle persone venne proprio da quei giovani chedissero “ho una visione e la voglio realizzare”.

8) DECLAMARE GLI SLOGAN DELLA DECRESCITA: Gandhi “Siate il cambiamentoche vorreste vedere nel mondo”; Ralph Waldo Emerson “Nessuno commise errorepiù grande nel pensare che quel che avrebbe potuto fare sarebbe stato troppo poco”.

9) PENSARE ALMENO 10 MINUTI AL GIORNO A COME POTER ARRICCHIRE LAPROPRIA VITA E QUELLA DEGLI ALTRI PRESERVANDO LA NATURA.

10) ESSERE AUTENTICI: un Grande Profeta un giorno venne da noi e ci disse “Voi,giovani, che siete il frutto delle generazioni passate e il seme di quelle future, cherappresentate per noi speranza e al contempo incertezza, cos’è per voi l’autenticità,in cosa consiste? Vi dico questo: l’autenticità non consiste nel cedere al moventenegativo solo perché esso esiste. E’ naturale che vi siano in noi scopi, tendenzecontrastanti: è dovuto alla molteplicità presente in ciascuno di noi. L’esistenza di unapolarità, di una opposizione ci indica già che quegli aspetti di noi sono solo dei semi,delle potenzialità che possono manifestarsi o non possono; sta a noi deciderlo. Lavolontà è l’unico aspetto che non ha un suo contrario; infatti non volere altro non èche una volontà di non agire, di non scegliere. E’ da questo principio che dobbiamopartire per riconoscere che essa è il nucleo profondo dell’IO, la sua direttaespressione. Centrate l’identità sulla volontà e poi scegliete chi diventare, qualestrada seguire”.

fonte:
http://www.decrescitafelice.it/

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